sabato 16 giugno 2012

.. over 40.

E se un povero disgraziato ha la sfiga di perdere il lavoro dopo i 40?
Leggo e posto la lettera di Roberta. Dice tutto. E di più. E dalle istituzioni, un silenzio assordante.


Gentili Signori,
Sono una donna di 51 anni che vede il Vs. operato, e non mi permetterei mai di criticarlo negativamente, se non fosse che, per quanto riguarda il problema occupazionale, Voi fate sempre riferimento ai giovani. Dovreste tenere presente che , in Italia, c’è una fascia di persone che hanno superato i 40 anni e che, per cause non attribuibili a loro, si trovano senza un’occupazione ed oltretutto fanno fatica a reinserirsi nel mercato del lavoro. Tutto questo perché vengono considerati da tutti come “Merce da rottamare” dai titolari di aziende, dai sindacati, dalle istituzioni. Affermo tutto questo in quanto, mio malgrado, faccio parte anch’io di questa fascia di persone da quasi 6 anni; credetemi, non è facile cercare di andare avanti in modo sempre precario, senza sapere cosa ti aspetta il futuro, ed inoltre, anche quando si viene assunti da un’azienda per un periodo di tempo determinato, si è sempre visti come lavoratori di serie “B” dai titolari della stessa azienda, dai dirigenti, perfino dagli stessi impiegati.
Ma la cosa che fa più male è il costatare che, per quanto riguarda il problema dei disoccupati over-40 non viene quasi mai affrontato nemmeno dai mass media; a volte ci sono degli accenni (Di questo problema ho sentito parlare ben poche volte) ma vengono quasi subito smorzati, quasi come se questa realtà non si volesse vedere, o peggio ancora si facesse finta che non esista. Questo atteggiamento lo ritengo un modo molto spiccio per gettarci pesci in faccia e relegarci sempre di più ai margini della società, considerandoci così come “Rifiuti”. Sappiate che siamo anche noi degli esseri umani, e questo atteggiamento mentale, oltre che scorretto nei nostri confronti, è anche un modo molto discriminante per considerarci “Zavorra”, o per meglio dire “Rifiuti non più riciclabili”.
Deduco tutto ciò in quanto io stessa vivo questo problema in prima persona, ma anche perché noto che, quando si parla di disoccupazione, si fa sempre cenno ai giovani. Senza nulla togliere a loro in quanto sono il futuro del nostro Paese, dovreste anche affrontare il problema dei disoccupati over- 40; tenete presente che, un disoccupato che ha superato la quarantina d’anni, se non riesce a trovare lavoro, ha delle ripercussioni negative non soltanto su se stesso, ma anche verso i propri familiari. Io ad esempio, non sono sposata, vivo con i miei genitori ultraottantenni che non hanno più una salute ferrea, e quindi ci sono dei costi per quanto riguarda l’acquisto di medicinali, il mantenimento di una casa, le spese condominiali, le utenze. Come credete che mi senta io quando vedo che non posso contribuire al bilancio familiare in quanto non ho un lavoro? Tenete presente che il mio non è un caso a parte, come me vive altra gente, ma trovo assolutamente sconcertante ed oltremodo ingiusto il fatto di non essere nemmeno riconosciuti come esseri umani che cercano di far valere un diritto sacrosanto (ndr COSTITUZIONALE!!!!)! Tenete inoltre presente che, per una persona di 40-50 anni, il fatto di non essere di sostegno economico per i propri familiari, con l’andar del tempo e nonostante la forza di carattere, diventa deprimente e snervante vivere nella suddetta situazione. Dovreste inoltre essere informati che,in Italia, i disoccupati in età matura non sono un numero inferiore rispetto ai giovani; si tratta di 1 milione e mezzo circa di persone che, con la loro esperienza e la loro buona volontà, possono dare molto per ricostruire il mercato del lavoro se non fossero maltrattati, o meglio se non esistesse il preconcetto “Troppo giovani per la pensione ma troppo vecchi per lavorare”; questo modo di pensare è molto comune tra i titolari ed il personale delle aziende, e molto spesso non si rendono conto che, con questo preconcetto, si autoassolvono rimettendoci in minima parte loro, ed in massima parte i candidati che dovrebbero essere assunti ma che invece, causa età, vengono sistematicamente scartati. Faccio notare che, per quanto riguarda il fattore età, esiste il DLGS 216/03, che recepisce la direttiva europea 2000/78, che vieta ogni tipo di discriminazione per quanto riguarda l’età, sesso, culto, razza; questa legge, nonostante la sua esistenza, non viene quasi mai applicata dalle aziende, ma neanche dai centri per l’impiego o alcune volte neanche dalla amministrazione pubblica nei suoi concorsi.. Sono al corrente di quanto suddetto in quanto sono una simpatizzante dell’Associazione Lavoratori over-40 guidata dal Dott. Giuseppe Zaffarano, associazione che si occupa da 10 anni delle problematiche di chi ha perso il lavoro in età matura.
Tengo inoltre a precisarVi che una persona che perde il lavoro in età matura, ha dei problemi ben più grandi di una persona che ha 20-25 anni, che magari non lavora ma nonostante tutto può permettersi un tenore di vita agiato in quanto ha i genitori che lavorano e possono garantirgli il necessario per mantenersi fino a quando non sarà economicamente indipendente. Vi pregherei quindi, di intervenire prontamente su tale problematica di lavoro e di tener presente anche tutte quelle persone che hanno perso il lavoro in età non più giovane ma che sono ancora lontani dalla pensione. Anzi, a mio avviso dovreste fare delle leggi per favorire la flessibilità di rientro sul mercato del lavoro di questi individui. Inoltre dovreste far applicare il rispetto della DLGS 216/03 (Discriminazioni riguardanti i limiti di età, sesso, culto,razza) con un maggior rigore, in modo tale da facilitare ulteriormente il rientro degli over-40 nel mercato del lavoro. Certa che prenderete questa mia missiva non come un rimprovero ma come un consiglio, Vi porgo i miei più distinti saluti.

1 commento:

  1. Che dire? Mille bestemmie non basterebbero. Ma neanche strapparsi i capelli o spaccare un muro a testate. Questo è il dramma che chi ci comanda non sa neanche cosa sia, e non si preoccupa di saperlo.

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